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PREMIO ANTONIO PIROMALLI
PER TESI DI LAUREA MAGISTRALE O DOTTORATO DI RICERCA

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Brunetto Latini

(nota al capitolo , paragrafo 1)

BRUNETTO LATINI partecipò alla vita politica della sua città schierandosi dalla parte dei guelfi; nel 1260, in seguito alla vittoria dei ghibellini a Montaperti, fu costretto ad andare in esilio in Francia dove rimase fino al 1266 e dove compose le sue opere principali. Ritornato a Firenze dopo la battaglia di Benevento, gli furono affidati importanti incarichi dal Comune (protonotaro del vicario angioino, cancelliere, mallevadore guelfo nella pace del cardinal Latino, priore nel 1287).
Brunetto, che operò per la diffusione e laicizzazione della cultura, godé di vasta fina presso i contemporanei, come ci testimoniano il Villani e i versi che Dante gli dedica nel canto XV dell'Inferno.
Fra le opere, di carattere prevalentemente erudito e didascalico, ricordiamo il Trésor (in francese), il Tesoretto (in italiano), il Favolello (epistola morale in versi sull'amicizia, dedicata a Rustico di Filippo), la Rettorica (volgarizzazione commentata dei primi 17 capitoli del De inventione di Cicerone, proposti come insegnamento retorico utile agli uomini politici dei Comuni) e la traduzione di alcune orazioni ciceroniane (assunte a modello di eloquenza giuridica).

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