Capitolo

19

Società e cultura nell'età giolittiana


PREMIO ANTONIO PIROMALLI
PER TESI DI LAUREA MAGISTRALE O DOTTORATO DI RICERCA

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Antonio Fogazzaro

(nota al capitolo 19, paragrafo 5)

Nato da famiglia benestante e pervasa da sentimenti religiosi e patriottici, ANTONIO FOGAZZARO si iscrisse per volere del padre alla facoltà di giurisprudenza di Padova e si laureò nel 1864 a Torino, dove la famiglia si era trasferita per ragioni politiche.
Gli interessi letterari, però, prevalsero ben presto e la sua prima produzione artistica fu costituita da opere in versi quali Miranda (1873, in cui si manifestarono già alcuni caratteri essenziali della sua poetica come la concezione idealistica dell'amore, il gusto della poesia domestica, il muliebrismo esoticheggiante, la tendenza del linguaggio alla liricità emotiva), la raccolta Valsolda (1876, che rivela in Fogazzaro un sensibile interprete del paesaggio, affine a romantici stranieri) e altre raccolte successive (Poesia dispersa, 1886; Poesie scelte, 1898).
Autore di saggi e discorsi interessanti ai fini della chiarificazione delle sue idee (Dell'avvenire del romanzo in Italia, 1872; Discorsi, 1898; Ascensioni umane), incline a raffigurare nei personaggi delle sue opere individui realmente esistiti, fu svalutato da Croce che ne sottolineò l'insincerità e l'ambiguo miscuglio di sensualità e religione.
Romanziere di successo presso un pubblico la cui composizione è stata studiata da Gaetano Trombatore, Fogazzaro ha trovato i suoi più attenti biografi e critici in Tommaso Gallarati-Scotti (suo discepolo, rappresentato in Massimo Alberti, protagonista di Leila), Piero Nardi, Eugenio Donadoni, Carlo Salinari e Antonio Piromalli.

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