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PREMIO ANTONIO PIROMALLI
PER TESI DI LAUREA MAGISTRALE O DOTTORATO DI RICERCA

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Vincenzo Gioberti

(nota al capitolo , paragrafo 1)

Ordinato sacerdote nel 1825 e nominato nel '26 cappellano della corte sabauda, VINCENZO GIOBERTI trascorse la giovinezza dedito agli studi. Di salute cagionevole, fece alcuni viaggi e nel 1828, nel circolo fiorentino del Vieusseux, conobbe Leopardi (ne divenne amico e lo accompagnò nel viaggio di ritorno a Recanati).
Accostatosi alle idee mazziniane, nel 1833 chiese l'esonero dall'incarico a corte e poco dopo fu arrestato e costretto all'esilio. Negli anni dell'esilio (1833-48) scrisse le principali opere filosofiche e politiche e acquistò grande fama in seguito alla pubblicazione del Primato.
Tornato a Torino dopo l'elezione a deputato, compì un lungo e trionfale viaggio per l'Italia e alla fine del '48 ebbe l'incarico di formare un nuovo effimero ministero. Dopo Novara fu ambasciatore straordinario a Parigi, ma presto si dimise ritirandosi a vita privata.
Oltre che come autore di scritti politici e filosofici, Gioberti occupa un posto non trascurabile nella storia della critica letteraria dell'Ottocento.

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