Capitolo

14

Società e cultura nell'età napoleonica


PREMIO ANTONIO PIROMALLI
PER TESI DI LAUREA MAGISTRALE O DOTTORATO DI RICERCA

- CENTRO INTERNAZIONALE SCRITTORI DELLA CALABRIA
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Carlo Botta

(nota al capitolo 14, paragrafo 3)

Studioso di classici e illuministi, entusiasta delle idee della rivoluzione francese, CARLO BOTTA fu incarcerato sotto il regno di Vittorio Amedeo II e riparò in Francia per sfuggire alle persecuzioni.
Tornato in Italia con le armate napoleoniche, fu membro del governo provvisorio del Piemonte e, dopo l'annessione alla Francia (1803), si stabilì a Parigi (in Francia rimase quasi ininterrottamente fino alla morte); deputato nel Corpo legislativo, perdette fiducia in Napoleone.
Fu fautore di una lingua non contaminata da espressioni straniere (la cura linguistica è per lui espressione di amore di patria) e una sua opera, la Storia d'Italia dal 1789 al 1814, fu premiata dalla Crusca nel concorso cui Leopardi partecipò con le Operette morali.

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